Translate

27 giugno 2005

CITTA' DI ANGUILLARA SAILING CUP!!


sunfish_260605, originally uploaded by lzp.

Si é disputata ieri la prima edizione della Città di Anguillara Sailing Cup, organizzata dall'AVA, con l'appoggio logistico dell'ASNS, e fortemente voluta dal Comune di Anguillara Sabazia, come evento di contorno di un'intera giornata dedicata al reperimento di risorse per attività benefiche.

In altre parole: finalmente sul lago una regata che serva a qualcosa di buono, e non solo come "fondale" al solito teatrino di umane pochezze!

La formula della regata é eterodossa: costierina lacustre iper-open, su percorso triangoloide equilatero (scalenizzato leggermente dalla rotazione del vento).

Si parte alle 13.00 (ora della "termica"), dalle acque antistanti il pontile di Anguillara.

Alle 14.30 ora di Roma (che sono le 13.00 della termica), siamo tutti a girellare davanti al pontile, inebriati dagli effluvi acustico-olfattivi del lungo lago di anguillara: salsiccie alla brace, musica da disco, clacson, voci e creme abbronzanti.

In pochi minuti vengono avviate le procedure di partenza, che prevedono prima il lancio dei catamarini, dopo 5 minuti delle derive (qualsiasi taglia/formato) e a seguire i cabinati.

Puntuale come null'altro sul lago, a pochi minuti dallo start il vento ruota di qualche grado, e la partenza diventa inopinatamente buona mure a sx.

Data l'atmosfera ludica, il Comitato pensa bene di non stare a spostare la linea, ed i catamarani decollano a velocità smodata, sparati verso la prima boa, per 300°

Cinque minuti dopo tocca per l'appunto alle derive, un delizioso fritto misto di lago nel quale si riescono a distinguere: qualche 420, diversi 470 (delle epoche più svariate), un laser4000, un Boss, un Iso, un Laser16, un Tridente Abbarth, tre coloratissimi sunfish (che sono i tre della foto in testata), Laser di ogni ordine e grado, un Finn con una randa olimpionica targata Repubblica Ceca (fuori regata), una nuvoletta di Optimist (percorso accorciato, ovviamente), altri oggetti non meglio identificati skiff-formii, un discreto numero di Contender e tre beccaccini, solo tre, giustamente decimati dalla simultaneità del Campionati Italiano Master e Femminile di Rosignano, e meno giustamente dall'atteggiamento di molti snipisti locali, quelli che "corrono per vincere", puniti da loro stessi, perché si sono persi una splendida regata 8-)).

La partenza ha veramente un che di regata lunga: si taglia la linea tutti mure a dritta e dopo qualche lunghezza, si comincia a virare, verso la prima boa, dando l'impressione di girare attorno ad un ipotetico disimpegno, dopo il bordo a terra per il pubblico e gli sponsor.

Il primo lato é una bolina mure a sx, mono-bordo per 330°, con la boa per 300°.

Il lato é lungo 1.2 miglia, e porta la flotta dritta verso la sponda trevignanese.

Cinque minuti dopo le derive partono i cabinati, tra i quali rifulge un soling dotato di tuga, un saggio di proporzioni e armonia, veramente una gran bella barca.

Questo primo mono-bordo non comporta grandi sorprese, si naviga sui distacchi presi/dati in partenza.
La rappresentativa snipesca la guida tizio, seguito 4 lunghezze dietro e sottovento da caio e poco oltre da sempronio, il quale però ha metà lato si é già leggermente attardato, quindi tizio ha subito chiaro che dovrà badare giusto a caio, e caio che dovrà cercare di darne di santa ragione a tizio.

Alla prima boa comincia la bolina vera e propria, altre 1.2 miglia diretti contro la base della SVAM di Vigna di Valle.
Girando la boa la flotta si divarica, la maggioranza delle barche continua mure a sx, verso NW, in direzione del campo di regata dove si sta disputando una Nazionale FD, poche altre virano e si dirigono verso il Pizzo, nel primo gruppo molti contender, tutti quei cosi post-moderni con terrazze e bompressi e tizio, nel secondo gruppo pochi contender e caio.
Quelli che vanno a destra tendono ad optare per il monobordo, compreso tizio, che perdendo momentaneamente di vista le proprie priorità "classiste" (il vantaggio di essere pippe é che nessuno si prende mai il disturbo di venirti a controllare), finisce per ingarellarsi con un coso giallo, con terrazze, bompresso, termoautonomo e doppiservizi, che lo stesso tizio avrà difficoltà ad identificarlo quale iso, o boss o buzz, o boh?!

A sinistra invece si vira sugli scarsi, si disegnano ricami sull'acqua assieme ai contenderisti, che a stento riescono a stare appesi al trapezio.
La navigazione é piacevolissima, 5 m/sec, piuttosto stesi, acqua piatta, caldo il giusto, qualche cinghiatina ogni tanto, vang sempre a zero.

Il conto, come spesso accade, si presenta alla boa di bolina, e questa volta "offrono" quelli che sono andati a destra, tra i quali arriva per primo tizio... ma non abbastanza da mantenere il vantaggio su caio (che era andato a sinistra), il quale gli vira avanti di tre lunghezze in lay line ad una decina di lunghezze dalla boa.

Alla boa di bolina quindi un gruppo piuttosto nutrito di contender davanti, due 470, che poi si complicano da soli la poppa con lo spi, gacché non si tratta di poppa ma di un lasco piuttosto stretto, ed i due beccaccini subito dietro.

A questo punto opzioni non ce ne sono molte, si parte al lasco, stretto, mure a dx, dritti verso il cancello, collocato proprio sotto il Pizzo.
C'é meno pressione, nonostante l'andatura stretta si fa un pò fatica a scendere, cosa che riesce bene solo prendendo i refoli deviati dal Pizzo dentro al lago.

Nel tentativo di avere un pò più d'apparente, caio si alza quel tanto che consente a tizio di avere acqua libera per poggiare, anche se con minore pressione.

Le due beccacce arrivano sulla parte sinistra del cancello praticamente appaiate, a non più di 5 lunghezze di distanza laterale, al cancello l'acqua é di un verde intenso per il riflesso del bosco che arriva fino al bagnasciuga, veramente un gran bello spettacolo.

Passato il cancello si strapoggia verso l'arrivo, i 470 sono nella scia, anche i contender sono vicini, ma ora tra tizio e caio il gioco é a chi prende l'ultimo refolo, e all'inizio sembra prenderli meglio tizio.

La regata si decide a metà tra il cancello e l'arrivo, quando ormai si naviga parallelamente al lungolago di Anguillara.
Tizio scende bene, sempre mura a sx, caio, più in terra, strapoggia di più e riesce ad agganciare una striscia più scura sull'acqua, quel genere di striscia che se qualcuno parcheggiasse in quel momento sul lungo lago, sparirebbe, cosa che gli dà quel tanto di pressione in più per mettere quattro-cinque lunghezza tra la sua poppa e la pura di tizio.
L'ennesimo refolo ruota a sinistra, caio cerca di resistere per cercare di andare a strambare sulla lay-line di dritta dell'arrivo, cosa che lo porta ancora più vicino a terra, punto d'impatto stimato col litorale tra i palloncini ed il chiosco per le informazioni turistiche, mentre tizio sembra non notare un Optimist che gli galleggia, anch'esso in poppa, proprio sotto le vele.

Il climax giunge quando tizio, visto l'optimist, ha un'attimo di esitazione nella scelta della miglior maniera per evitarlo, il tutto coincidente con un ulteriore sinistro, sul quale caio stramba e va a chiudere tizio, tagliandogli il traguardo avanti alle solite 5-6 lunghezze.

Tagliato il traguardo tizio e caio, dopo il reciproco scambio di complimenti e ludibri, si voltano ad ammirare lo spettacolo dell'intera flotta (quasi 40 barche), chi con lo spi chi senza, distesa dalla SVAM fino ad Anguillara, senza perdere l'occasione per avanzare qualche perplessità su queste moderne trappole-terrazzate, messe in fila da un da due vecchie derive, disegnate nel 1931!

A bocce ferme scopriremo poi che con vento leggero gli snipe "pagano" i contender, i quali si aggiudicheranno, oltre alla "line of honour" (primo in tempo reale), anche la classifica in tempo compensato, ma poco importa, questa regata é stata una splendida diversione al sapore di navigazione, dopo tanti schiamazzi tra le boe.

Un sincero ringraziamento va fatto al Comune di Anguillara e all'AVA, per aver organizzato un evento piacevole e di considerevole successo, che speriamo tanto venga mantenuto anche negli anni a venire, oltre che all'ASNS, che ha messo a disposizione praticamente tutta la propra flotta di mezzi appoggio (il Kirov, il Kiev ed il Mezzo Toscano).

Tra due settimane c'é la Nastro Azzurro: giro del lago in regata! Non ci sono nazionali o italiani di mezzo, speriamo di vedere ancora più barche sulla linea, compresi i tre sunfish che si sono visti ieri, finalmente venuti a farsi i denti tra le boe, in vista dell'imminente Campitaliano della Classe Sunfish.

photo courtesy of SB

Nessun commento: