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31 gennaio 2006

...uMANO, tROPPO uMANO????


Il Campione é infallibile?

Domanda idiota? Decisamente idiota, ma meno di quel che sembra.

Perché se il Campione é un essere umano, e stiamo parlando di essere umani, porterà seco una discreta dose di fallibilità, intimamente intrinseca alla sua natura umana.. dove quindi é il problema?
Da nessuna parte, evidentemente!
Il Pallone d’Oro rimane tale anche se sbaglia un rigore? Anche se é un rigore di quelli post tempi regolamentari e supplementari?
Il Campione del Mondo di Formula1, o di Rally, é tale anche se esce di strada e spacca tutto?
Rocca non é più il grande atleta che é perché l’ultimo slalom é saltato?

Torben Grael non é più quel gigantesco talento velico che é universalmente considerato per il sol fatto che la sua barca alla Volvo Ocean Race abbia disalberato e sia stata costretta a raggiungere Melbourne su un carrello (seppur enorme), attraversando il deserto??

Eppure nessuno si é sognato di "glissare" sul fatto che Brasil1 abbia disalberato, ne é calato il silenzio (ed il buio) attorno a tutte le operazioni di disarmo-trasloco che sono seguite... silenzio che se invece fosse calato, non avrebbe appannato la figura dell'Atleta Grael??

In altri termini: l’errore, vuoi anche grave, rende il Campione non più tale?

Evidentemente no.. e allora perché la necessità di censurare l’errore del Campione?
Cosa impedisce ad alcuni media di cantare non solo dell'eroiche gesta, dell’armi e degli amor' ma anche dell’umanissimo errore dell’umano Campione.
Temono questi che l’errore renda il Campione troppo umano (e quindi meno Campione)?
Dove si rinviene la necessità che il Campione non possa, anzi “non debba” visto la censura, essere anche almeno un po’ umano?

Wiston Churchill sosteneva che il successo sia il frutto del passaggio da un fallimento all’altro, senza perdere l’entusiasmo.. se al Campione togliamo l’errore (quindi una delle componenti se vogliamo genuinamente umane), lo priviamo anche della necessità di superare con entusiasmo i propri momentanei limiti (un’altra delle componenti genuinamente umane!)), e a questo punto cosa ne abbiamo fatto del Campione?
A cosa l’abbiamo ridotto? Ad un pupazzone di cartone, che ci sorride ebete da qualche gigantografia o da qualche spot pubblicitario, tanto infallibile quanto triste, vincente non tanto per sue capacità quanto per palese incapacità di tutti gli altri?
Cosa ce ne facciamo del feticcio? Lo mettiamo su un altare per frustrati “vorrei-ma-non-posso” che cercano di eludere i propri limiti prostrandosi nella totale venerazione/emulazione dell’Infallibile Campione? (..in effetti esempi di questi non ne mancano..)


Fare del Campione un “divo”, inteso come divinità trash di un rutilante pantheon-mediatico pay-x-view, o comunque trattarlo come tale, significa tributare o sminuire l’Atleta?? (che é alla base del Campione, e che ne e ne dovrebbe sempre essere l’essenza!)


La risposta ovviamente é personalissima ed estremamente complessa, come dimostrano le grandi quantità di bisognosi che continuamente si rifocillano all’inesauribile sorgente di divismo che i nostri media offrono con smodata "generosità".


Per quel nulla che vale, rimane la sensazione che “censurare” deliberatamente l’errore di un Campione, significhi privarlo delle sue peculiarità più preziose: la possibilità di sbagliare, e quella di superare l’eventuale difficoltà, in una parola privarlo della sua essenza di Atleta, facendogli un torto, grave, negandogli il suo più grande merito, ossia quello di essere per l'appunto Atleta, ed Atleta di prim'ordine!

(Barone se può ci aiuti Lei!!)

Se tutto il discorso sembra campato in aria non ti preoccupare, lo é, se vuoi che lo sia di meno vai a leggere qui (il link é alla seconda pagina, l'articolo comincia nella prima) e qui, allora il discorso potrebbe poggiarsi solidamente per terra, oppure no, ad ogni modo dipenderà esclusivamente dalla tue facoltà, e dalla tua rispettabile opinione.

Come dice il primo equipaggio nella Rank USA: "alla fine (regatare) si tratta solo di andare in barca", ma a quanto pare sono sempre meno a pensarla così, purtroppo..

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