Parigi, 18 agosto 1850. Ha il cuore troppo grande, fatto per spezzarsi. Muore sul fare della notte nella casa di via Fortunée, che vuol dire "danarosa" e che oggi si chiama come lui, perseguitato per tutta la vita dalla povertà. Ha amato tutte le donne in una sola, che infine, esattamente cinque mesi prima, lo ha sposato in un'umida chiesa di Berditcheff, Ucraina. Ha scritto un solo infaticabile romanzo in altri cento, perdendo il sonno e bevendo troppo caffè. E' vissuto più nell'al di là dei libri che in questa iniqua valle di lacrime, ma si sa: che tu la viva o no, la vita è micidiale.
E' capitato anche a noi: quando si legge la storia di una vita esemplare come la sua, si arriva sempre al racconto della morte. E allora, a cosa giova essere esemplari?
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