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21 giugno 2017

..uIAR'bEK iN cALDONAZZO.. (e fORSE aNCHE qUI.. fORSE)..

Per una eterogenea consorteria di volatili (aka cazzi vari) si torna (si cerca di tornare) in onda con quello che, almeno fin qui, è stato l'eventone della stagione, ossia il German Open - Franz Josef - Piada Trophy - 3a Tappa della Coppa Duca di Genova 2017.. e mi potrei essere perso qualcosa..

..le premesse per un bell'evento c'erano tutte, in primis l'AVT, che da sempre è una specie di marchio di garanzia, ma non so quanti si aspettassero di vedere un elenco degli iscritti oltre quota 50.. cosa un tempo consueta (e frequente anche fuori da Caldonazzo) ma che non accadeva da ANNI ormai nello Stivale!

Personalmente non era la mia prima Caldonazzo, bensì la prima volta che, per andare a Caldonazzo, abbia dovuto puntare verso sud, deliziandomi per via con..



..un giro in pista..


..un altro giro su un tipo differente di pista..

..e un arrivo a sera fatta..



pix via Baronessa Giovanna di G.

..dopo aver impiegato 9h (sulle 7 inizialmente stimate dal navigatore) per attraversare metà del più vasto non-senso Occidentale, altrimenti noto come Germania..




..come si capisce dalle foto, abbiamo ricovero in un "maso", unità fondiaria/agricola che mi riporta a memorie da sussidiario di scuola elementare.. e che, vista la quota, ci costringe ad ascesa in due tappe, passando per un Campo Base e un Campo Avanzato, dove per altro crescono ciliegie favolose! Ricorda The Shire di tolkeniana memoria.. ma molto più ripida!

..a mattina la colazione è "imbarazzante".. fortuna si possa scendere anche "a folle" ruttando al Krafen!!

Al Circolo arriviamo presto, abbiamo da armare un albero nuovo.. operazione che, contro ogni ragionevolezza, riesce senza particolari intoppi, se non fosse per le sartie qualche millimetro troppo lunghe, cosa che potrebbe essere un problema giusto con >25kt.. quando i problemi, di solito, sono di ben altra natura e consistenza..

..nel mentre la temperatura sale, la gara di dragon-boat viene rinviata all'indomani, noi facciamo in tempo a tirare giù una centra e a mangiare due mele (una a testa) e due caffè (sempre uno a testa) e a bere dell'acqua (una bottiglia a testa).. mentre piovono piatti di pasta sui convenuti e io non so spiegarmi come facciano poi a non cadere trafitti da cecagna post-prandiale sotto le fratte che cingono il lago..  grande ammirazione!
Intanto la temperatura sale ancora.. e della brezza non si vede traccia.. finché traccia se ne vede, e in pochi minuti la traccia acquista consistenza tale che, tempo di liberare lo scivolo, si va allegri verso la partenza.

..la prima della serie è un bel "richiamo generale", cosa perfetta, perchè ci consente di scivolare a terra, sponda opposta al Circolo, ancorare 30k1 al prodiere(*) e ripassare la scotta della randa che, dopo attenti controlli, avevo infilato contromano in un bozzello..
(*) Il prodiere può essere infatti usato sia da ancora galleggiante che da ancora convenzionale: il Regolamento di Classe lo consente, anzi invita a farlo quale adempimento ad un imperativo di natura morale.. anche se a volte i prodieri, inspiegabilmente, se ne risentano!

..la prova che segue è bella ruvida, partire con 50 barche non è una passeggiata in infradito con gelatino.. noi bordeggiamo lieti, così lieti che pochi minuti dopo la partenza centriamo mure a sx (noi) Enrico e Antonia, che vedo all'ultimo dentro alla finestra del fiocco e non riesco ad evitare, perdiamo un pezzo consistente del gel-coat a prua, facciamo un 720°, che dopo una simile cagata senza non torno a terra, non fosse altro per espiare almeno in parte la coglionata, e ripartiamo innalzando tali e tante lodi che le acquesantiere delle chiese affacciate sul lago bolliranno per un po'..

..alla prima boa di bolina qualcosa abbiamo rosicchiato, rosicchiamo anche nella seconda poppa ma, cosa fondamentale, riusciamo a fare la seconda bolina fuori dalle coperture, cosa affatto scontata in tanta flotta, e rosicchiamo ancora qualcosa nell'ultima poppa, chiudiamo nei venti.. guardo perplesso l'albero nuovo, lui ricambia lo sguardo..

..la seconda prova forse è calata un filo l'aria, noi rimaniamo sulla centra iniziale, e anche sul fare puttanate in partenza.

..ci mettiamo un po' a liberarci, e cominciamo ad andare a caccia di "buoni", il difficile è distinguere i salti dai cambi di intensità.. e viceversa.. ma la prima boa di bolina la giriamo bene.. guardo l'albero perplesso, che veste una randa non fatta per egli, e lui, perplesso, ricambia..

..in poppa ruzzoliamo da bravi barattoli in discesa, perdiamo qualcosa, guadagniamo qualcosa, qualcuno scivola, qualcun'altro s'appende.. recitava un poeta.. una roba così.. e noi ripartiamo per una bolina tutta da capire, con quelli davanti che si aprono in ogni direzione possibile, e quelli dietro peggio, mentre noi interpretiamo al meglio la parte del vaso di coccio tra quelli di ferro..

..alla boa di bolina abbiamo ancora la testa fuori dall'acqua, strambiamo in boa e partiamo per la poppa, nelle mollane si orza con decisione, a volte si scende, le mollane preludono salti, ad avere nervi e cuevas sufficienti ci sarebbe da fare un paio di strambate..

..alla fine l'arrivo arriva, come una scialuppa, con la boa sottovento braccianescamente sopravvento.. noi tagliamo.. siamo 4.. il lago è istoriato di vele, io guardo l'albero masticando perplesso frutta secca, lui perplesso ricambia con diffidenza felina..

..ci sarebbe anche una terza prova, che il vento cala, noi tiriamo via qualcosa alle sartie, e partiamo con gli immancabili casini.

..nonostante il cambio di centra galleggiamo ancora, alla boa giriamo benone, la poppa, nella minor pressione, è meno scontata, nel senso: più mollane, quindi la possibilità di un maggior numero di strambate..

..la seconda bolina prelude il peggio, ossia il calo generale e diffuso nell'ultima poppa.. e infatti nell'ultima poppa, pochi metri a destra del gruppo, ci infiliamo in un buco con talmente poca aria che vengono giù le mascherine dal boma, chiudiamo noni: parolacce.. e perplessità reciproca, con l'albero.

Il rientro a terra è  una bella giostra, tiriamo giù le vele, mettiamo il telo, doccia e alle 8.30 appuntamento con..


..ella.

..che stava lì a farsi bella, oltre che buona, fin dalla mattina!

in realtà la serata porta anche altro, tra cui un assaggio di parmigiano appena scoperchiato, e un giro di grappe da applauso, che..


..tende a porre in posizione prossima al piano gli avventori.

La mattina dopo altra colazione.. pantagruelica.. ma il burro fresco è troppo buono per non spalmarlo sul pandolce con l'uvetta.. ma tanto poi si fa riavvio muscolare:




WhatsApp Video 2017-06-11 at 10.50.08 AM from ita30303 on Vimeo.



..mentre finiamo di mettere in ordine la barca.. e di stare lì a fare gli umarel mentre colui il quale abbiamo centrato ce la sta rattoppando..


..si disputa la gara di Dragon Boat, che è sostituisce degnamente il Piada GP, ossia la corsa in kart che si fà al Piada!


vince la Squadra triestina.. la boccia gentilmente offerta dalla Ditta Perdisa..




..e vince con una bella iniezione dalla IV Zona..

..e qua qualcuno potrebbe pensare: finite le attività collaterali!

NO!

..in realtà le attività collaterali, a quel punto, ancora non sono del tutto cominciate..

..come dimostra questo documento esclusivo..


..e le inevitabili conseguenze..

..che vanno, beninteso, oltre l'apprezzatissimo prosecchino..


..e siccome anche lo spirito vuole anche la sua parte..



via Baronessa Giovanna di G.



..c'é anche lo swingettino.. che agevola.. mentre altri s'agevolano pure la partitella..


..se continua così, entro qualche edizione a Caldonazzo si farà direttamente il triathlon!!

..finita qui?

..no: manca ancora il piatto di pasta pre regata!!


..che io declino educatamente!

si va in acqua (quasi increduli) con meno brezza del giorno prima.. scarichiamo le sartie.. ce ne è proprio poco, il che prelude una regata con più buchi e più salti..

..noi cerchiamo di galleggiare in un campo decisamente più difficile del giorno prima: è il genere di situazione dove con 3 lunghezze di distanza laterale si può finire nei primi cinque o esimi.. e noi cerchiamo di fare di tutto per non finire esimi, anche se non ci riesce proprio bene..

..alla fine riusciamo a chiudere aggrappati coi denti al decimo posto, che se ce lo avessero detto non lo avremmo mai creduto!

..a terra si smonta e si carica.

Appare pure il Despota (aka Vittorio Bortolotti), deus ex machina della Fancazzisti, che ringrazio, e che non vedevo da un pezzo!

Appare anche un varco dal quale riusciamo a raggiungere il parcheggio, operazione fondamentale a carrellare, intanto cominciano le premiazioni, che non sono brevi o facili, visto il gran numero di trofei che hanno colliso, scelta che ha decisamente pagato, e che la SCIRA dovrebbe mutuare in fretta su scala Mondiale, anzichè continuare a depauperare l'attività in una miriade di regatucce naniformi, tipo Mondiale Assoluto, Master, Jr, Donne, Ariete ascendente Capra, Ariani, Beduini, etc..

..mattatore dell'evento, ovvero vincitore della Nazionale, e del Piada, il più carioca della Flotta, ossia il Paulengi, con il giovanissimo Gioele a prua!

Il German Open invece lo vince Herbert, che dei Germans è pure Segretario..

..mentre la IV Zona va un soffio dal podio con Roger, che ormai fa coppia-di-fatto con lo Schiaffo's!



..finita qui?

..non proprio, perchè dopo la premiazione c'è stata pure una riffa.. e questa..


..va a Pescara per i locali Juniores!




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