..il mattino dopo splende il sole, non fa caldo, ma c'è tanto sole, ed il pensiero corre inevitabilmente alle rogne lavorative accumulate negli ultime due giorni e già pronte in fila, zanne in mostra, per il lunedì mattina.. ma la vera tragedia si rischia al bar: spremuta su computer.. pare al momento incolume, il computer..
..salgo in macchina per andare al circulo all'ora di pranzo: preparativi per la maratona di domani+pellegrini per il primo Angelus di Ciccio I+Italia Vs Irlanda di rugby, e per arrivare al circulo ci vogliono più di due ore, merito anche di una frana che ha reso necessaria la chiusura della circumlacuale tra Vigna di Valle ed Anguillara.. però al Lago è uno spettacolo.
..tra una cosa e l'altra mi chiedono notizie del Circulo.. quando saluto e vado via mi rendo conto, con un certo sgomento, che ho parlato in terza persona (plurale).. boh?!
..al Circulo si fanno rapidamente le cose da fare, la giornata è G-L-O-R-I-O-S-A, seppur fresca, poi si chiude tutto e con gli ultimi fotoni si fa il punto della situazione, e come fulmine ha ciel sereno fulmineo realizzo che quella involontaria terza persona plurale era una di quelle cose non casuali che, in altre epoche, avrebbero chiamato preveggenza..
..mi ritrovo a cercare di scambiare calore e bestemmie in accadico stretto con una tazza di tè bollente tra le mani.. e solo allora vengo a sapere che un tizio venuto dalla fine del mondo, che sembra un mezzo titolo di un romanzo di Coloane o di Sepulveda, che però sono cileni, mentre il tizio in questione, come Soriano, è argentino.. e confondere cileni con argentini non è mai saggio.. insomma 'sto tizio dice che vorrebbe una chiesa povera, vicina ai più poveri, mentre alle mia spalle, su un maxischermo messo lì per sfasciare le palle con la solita partita di post/anticipo, scorrono parole che parlano di un tizio, marcatamente siciliano, che ha passato la vita adulta a dare la caccia ai peggiori pezzi di merda del Paese, ed è stato appena eletto Seconda Carica dello Stato, e parlano di una distinta signora, che spesso si è trovata sola ed inerme nel vano tentativo di difendere i più indifesi e bisognosi, che è stata appena eletta Presidente della Camera dei Deputati, e ha pronunciato questo:
Care deputate e cari deputati, permettetemi di esprimere il mio più sentito ringraziamento per l'alto onore e responsabilità che comporta il compito di presiedere i lavori di questa assemblea.
Vorrei innanzitutto rivolgere il saluto rispettoso e riconoscente di tutta l'assemblea e mio personale al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che è custode rigoroso dell'unità del Paese e dei valori della costituzione repubblicana. Vorrei inoltre inviare un saluto cordiale al Presidente dalla Corte costituzionale e al Presidente del consiglio.
Faccio a tutti voi i miei auguri di buon lavoro, soprattutto ai più giovani, a chi siede per la prima volta in quest'aula.
Sono sicura che in un momento così difficile per il nostro paese, insieme, insieme riusciremo ad affrontare l'impegno straordinario di rappresentare nel migliore dei modi le istituzioni repubblicane.
Vorrei rivolgere inoltre un cordiale saluto a chi mi ha preceduto, al presidente Gianfranco Fini che ha svolto con responsabilità la sua funzione costituzionale. Arrivo a questo incarico dopo aver trascorso tanti anni a difendere e rappresentare i diritti degli ultimi in Italia come in molte periferie del mondo. E' un'esperienza che mi accompagnerà sempre e che da oggi metto al servizio di questa Camera. Farò in modo che questa istituzione sia anche il luogo di cittadinanza di chi ha più bisogno.
Il mio pensiero va a chi ha perduto certezze e speranze. Dovremmo impegnarci tutti a restituire piena dignità a ogni diritto. Dovremo ingaggiare una battaglia vera contro la povertà, e non contro i poveri. In questa aula sono stati scritti i diritti universali della nostra Costituzione, la più bella del mondo. La responsabilità di questa istituzione si misura anche nella capacità di saperli rappresentare e garantire uno a uno.
Quest'aula dovrà ascoltare la sofferenza sociale. Di una generazione che ha smarrito se stessa, prigioniera della precarietà, costretta spesso a portare i propri talenti lontano dall'Italia. Dovremo farci carico dell'umiliazione delle donne che subiscono violenza travestita da amore. Ed è un impegno che fin dal primo giorno affidiamo alla responsabilità della politica e del Parlamento.
Dovremo stare accanto a chi è caduto senza trovare la forza o l'aiuto per rialzarsi, ai tanti detenuti che oggi vivono in una condizione disumana e degradante come ha autorevolmente denunziato la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo.
Dovremo dare strumenti a chi ha perso il lavoro o non lo ha mai trovato, a chi rischia di smarrire perfino l'ultimo sollievo della cassa integrazione, ai cosiddetti esodati, che nessuno di noi ha dimenticato. Ai tanti imprenditori che costituiscono una risorsa essenziale per l'economia italiana e che oggi sono schiacciati dal peso della crisi, alle vittime del terremoto e a chi subisce ogni giorno gli effetti della scarsa cura del nostro territorio.
Dovremo impegnarci per restituire fiducia a quei pensionati che hanno lavorato tutta la vita e che oggi non riescono ad andare avanti. Dovremo imparare a capire il mondo con lo sguardo aperto di chi arriva da lontano, con l'intensità e lo stupore di un bambino, con la ricchezza interiore inesplorata di un disabile.
In Parlamento sono stati scritti questi diritti, ma sono stati costruiti fuori da qui, liberando l'Italia e gli italiani dal fascismo. Ricordiamo il sacrificio di chi è morto per le istituzioni e per questa democrazia. Anche con questo spirito siamo idealmente vicini a chi oggi a Firenze, assieme a Luigi Ciotti, ricorda tutti i morti per mano mafiosa. Al loro sacrificio ciascuno di noi e questo Paese devono molto. E molto, molto dobbiamo anche al sacrificio di Aldo Moro e della sua scorta che ricordiamo con commozione oggi nel giorno in cui cade l'anniversario del loro assassinio. Questo è un Parlamento largamente rinnovato.
Scrolliamoci di dosso ogni indugio, nel dare piena dignità alla nostra istituzione che saprà riprendersi la centralità e la responsabilità del proprio ruolo. Facciamo di questa Camera la casa della buona politica. Rendiamo il Parlamento e Il nostro lavoro trasparenti, anche in una scelta di sobrietà che dobbiamo agli italiani. Sarò la presidente di tutti, a partire da chi non mi ha votato, mi impegnerò perché la mia funzione sia luogo di garanzia per ciascuno di voi e per tutto il Paese.
Laura Boldrini
Un discorso del genere, va da se, comporterebbe alla fine lo stacchetto di WestWing.. ma WW è fiction, mentre questo (porcaputtana) è reale.. quindi nn può non rimanere lo straniamento, tipo giro sulle montagne-russe senza limiti di velocità, le bestemmie masticate, la maratona e l'Angelus che metteranno a ferro&fuoco Roma domani, ed i cazzidellunedì.. ma se il risultato è quello al momento dei tre fischi..
..VODKA, ORA!!
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