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19 luglio 2013

Blackwaters SNipE Open, o quello che me ne ricordo..

Tanto per cominciare, questa era la vista dallo scivolo il 7 Luglio alle 9:00
questa è alle 10, mezz'ora prima di "salpare",
 e questa alle 18, UN'ORA DOPO il rientro...
La marea fa degli scherzetti che nemmeno certi frequentatori di birrerie bavaresi coi polacchi nel '38: si spara un paio di MIGLIA abbondanti, e se scazzi come tanti col rapido delle 8:27, non ti muovi dalla fanga dove sei per almeno 6 ore...ed è fanga buona, che ti lascia un alone nero sulla pelle che non si toglie nemmeno col candeggio.
Qua c'è dell'altro, ma solo se non hai proprio di meglio da fare..


In dubbio fino all'ultimo, le previsioni, senza le quali un inglese non va nemmeno di corpo, riportano l'ago sopra i 5 nodi , ed il venerdì alle 18 decidiamo di andare. Eric mi passa a prendere ed io sono in anticipo di dieci minuti sul mio quarto d'ora di ritardo fisso: sono di quei giorni speciali che annusi da lontano e quando ci stai dentro te li assapori per bene.
Tanto per cominciare, ci spariamo 300 km su una bella Vauxhall carica di un cicciocubbomaggiolinato ma senza cicci e relativi effetti collaterali. Il nome con cui la GM si ostina a marchiare le Opel albioniche è al limite del tollerabile, lo stemma è al di là, e a me continua a dare l'idea di una non meglio identificata marca di cessi qualunque della zona di Birkenhead. Mi accerto con Eric che questo continui ad essere un impudente pensiero non condiviso dai locals, ma lui è  stranamente d'accordo: damned Europeans...La vettura è, a onor del vero, straordinariamente silenziosa, e chi ha provato la mia Leon Turboschifo (affettuosamente ribattezzata "rimbombo di tuono") su una strada inglese qualunqu, che i sampietrini sono lisci a confronto, sa quanto sia importante la questione.

Subito Eric mi chiarisce che sto per fare un'esperienza iniziatica, essendo sulla via di conoscere tutta la sua famiglia (quella "in disguise" l'ha lasciata a casa, con protocolli muliebri cimbro-lucani che temo non siano prescindibili in questa vita), visto che ci saranno ben 8 snipe al via, forse...
Io lo guardo con la faccia di chi se trova una stazione nel raggio di 6km si spara un solo andata x Crewe senza troppi rimpianti. Lord Owen Bentley si manifesta a questo punto, con l'immagine sottostante, e capisco che devo proseguire...


Cerco di dormire, che sono sfatto come un cencio o come un Vanda il venerdì. Niente da fare, Eric si sente solo, specialmente se russo, e mi sveglia di continuo...
Lo costringo, con la solita minaccia ferroviaria, a fermarsi x farmi cenare alle 20, comeddiocomanda, con 2 burgerpopò da un mecdonalz che costituisce l'unica fonte calorica tra Birmingham e Cambridge, carburante a parte, poi ricerco di dormire, lui mi risveglia altre otto volte, si perde per Maldon altrettante, e alle dieci arriviamo. Piantiamo le tende, ed Eric si conferma  un freak: schifa la Quechua e pianta chiodoni picconando come manco la bonanima di Cossiga); poi sbirrazziamo, mi presenta la sua beccacciofamiglia, io aprezzo, ma dopo una decina di minuti capisco che o dormo o faccio un memorialprimoluglio (dormii per un pò sull'asfalto, all'epoca, tanto per rendere leggibile la cosa)  mi imbusto in 5 o 6 strati sintetici e per nulla traspiranti e mi alzo con la svengliotenda al microonde del giorno dopo, contento che nessuno abbia russato nei dintorni, a parte me.
 Al Blackwaters GrandHotel (camera in verde dopo la Quechua rossa di Maxine, che pur lavorando al Decathlon, dopo 2 anni che ce l'ha non ha idea di come si smonti)

La fauna locale non ha niente degno di menzione per chi ha convissuto con gli aracnosauri sabbazzieschi, a parte il vecchio Devoti di Peter Wolstenholme, oggi fieramente brandeggiato da Sue Roberts...



Mi carico di proper greasy stuff aggiungendo al latte e Pandistelle un panino al bacon, ripassiamo quanto visto la sera prima sulla mappa del circolo, più o meno l'idea platonica di questo, ovviamente elaborato col senno di poi. Non si faranno infatti due bordi di fila sulle stesse condizioni...
Un aquilone vola in mezzo a un fiume ..

L'alaggio è un esperienza...bisogna capire quando il livello è sufficiente, e fiondarsi nel canale da 6 piedi, unica via per guadagnare "il fiume". E' ovviamente perfettamente controvento, per cui ci si ritrova tutti ad affondare nel fango fino alla cintola, ovviamente dopo aver preso per il culo, x un quarto d'ora circa, i primi ad essersi avventurati, abbracciati ad un ceppo alghiforme a tre metri dalla riva, dopo un quarto d'ora di piroette...che toccheranno inevitabilmente anche a noi.




Le regate sono molto combattute, tutti impacchettati con scambio di posizioni fino all'ultima boa.  3 prove entrambi i giorni, con  campo corto con percorso olimpico  (triangle e "sausage":.... 8I ), pedalare per 45 minuti e ultimo giro al fischio. La marea, i salti di vento e le turbolenze generate dall'isola di Osea fanno sì che sia tutto difficile per tutti..solo Peter riesce a teleguidare Guy via dal gruppo, ma neanche sempre.
La prima e la seconda prova con marea "in arrivo", la terza in quiete...e via di corsa a casa, che se no ti tocca giocare con loro ...



In acqua l'atmosfera è particolare: sembra di essere al lago (Bracciano, un pò in piccolo però), per come è formata l'acqua e per le dimensioni del bacino...3 si incrocia   di tutto: due ciclopiche Thames Barges, quanto più simile ad una petroliera di legno abbia mai visto, con armo da superdinghy che si ripiega tutto e si stende sullo scafo per poter passare sotto i ponti del tamigi, sfrecciano a due nodi avanti e indietro sul canale (foto in azione ed in secca..notare la doppia deriva basculante con cui bolinano decorosamente nonostante il fondo piatto), mentre un paio di sloop anni 20 tagliano il campo di regata in un momento di riordino. Degni di nota i cafonauti su acquascooter che orbitavano con moto browniano tra una sponda e l'altra, anticipati da un gommone generatore di onde su cui potessero balzare a destra e a manca...l'esperienza, di poppa in un momento di mollana, è stata apprezzabile.

La cronaca come si deve è su snipetoday, ad opera di Andy Gibson: lui e Carol, imbestialiti dall'eccessivo "scarico" del loro sidewinder junior  (e anche un pò annoiati dal fatto che la deriva non gli scende se la ghinda è cazzata....parole testuali), hanno tirato su uno standard ricoperto di muschio portato giù direttamente da Budworth, e con aggiustamenti in puro stile Old Ciccio, si sono sparati una seconda giornata turbo, ammazzando completamente le speranze di podio del sottoscritto e del buon Eric, che quando è salita aria ha dovuto domare il suo skipper, tanto veloce e bilanciato fino a 8 nodi, quanto nervoso e "fermo" al salire dell'aria il secondo giorno.
                       

Sulle regate ha detto tutto e pure troppo il buon Andy, tralasciando ovviamente che la nostra barca era tutto un italiota schiamazzare, mentre gli altri sembravano a passeggio. Scene già viste e collaudate...meno male che Eric mi ha sopportato (mi sono persino permesso di rimuovere qualche etto di ottimo ma altrettanto inutile acciaio da paranco dal suo veliero senza che lui abbia battuto ciglio)

 Il buon Eric Palman, alla mazza di Bare Bones
Andy e Carol Gibson, cazzutissimi terzi col nuovo albero muschiato SW Budworth Special con 23 anni di stagionatura...ci hanno spaccato il c...nelle ultime due prove...

 Maxine Romain e Matt Wolstenholme, figlio d'arte
Guy Welsch (a sx) con Peter Wolstenholme, che manda i saluti ai Solerio bros., di cui si ricorda ancora ai mondiali di Miami (del secolo scorso), primi primi primi quasi sempre primi
Spettatori in zona, che siamo 10 e la cosa è seria

 Sgommata sulla fanga..

Robba bella assai

 ...in attesa di una telefonata da Crema




 Maldon SunsetZ



PS Qualche fotuzza de lo Circulo, semplicemente SPETTACOLARE...e relativo scivulo con Heybridge sullo sfondo



 



Sale, saloni e salette con e senza veranda , vista mare e terra...e tutto il di più del necessario che compensa la fangosa esperienza dell'alaggio

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